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I controlli non distruttivi (CND o NDT tradotto dall'inglese Non Destructive Tests) sono tecniche di controllo, effettuate mediante metodi non invasivi, cioè senza alterare le caratteristiche geometriche, qualitative e l'integrità strutturale del materiale (ovvero l'eventuale presenza di discontinuità e/o disomogeneità), senza compromettere le caratteristiche funzionali del manufatto in esame.

I controlli non distruttivi si differenziano in:

  • Controlli "Volumetrici" (Controllo Radiografico RT; Controllo Ultrasuoni UT): permettono un controllo all'interno del pezzo.
  • Controlli "Superficiali" (Liquidi Penetranti PT, LPI; Controllo Magnetoscopico MT, MPI): permettono un controllo superficiale o sub-superficiale.
  • Controllo Radiografico: metodo con impiego di raggi "X" o gamma con lettura di una pellicola che ha subito l'impressione dell'immagine.
  • Controllo Ultrasuoni (UT): metodo per propagazione di onde ultrasonore generate all'interno di un componente, e un dispositivo di ricezione e amplificazione visualizzate tramite uno schermo che ne registra il comportamento di tali onde all'interno del pezzo.
  • Controllo Magnetoscopico (MT): metodo eseguibile su materiali ferromagnetici; viene applicato un campo magnetico sul pezzo in esame e le eventuali indicazioni presenti producono una variazione delle linee di flusso del campo generato e visibili per mezzo di polveri metalliche speciali. Si possono eseguire con metodo a secco, a umido e polveri fluorescenti.
  • Controllo Liquidi Penetranti (PT): metodo di penetrazione di un liquido per capillarità. L'indicazione viene rilevata tramite il contrasto cromatico.

Il personale tecnico che segue e interpreta i risultati dei controlli è certificato "II livello" in accordo alla UNI EN ISO 9712 (ex UNI EN 473) e SNT-TC-1A.